POLITICA
L'Assemblea federale del partito ha approvato la mozione di Rutelli
Alle elezioni del 2006 i Dl si presenteranno con il loro simbolo
La Margherita boccia la lista unitaria
L'amarezza di Prodi: "Un suicidio"

L'ex sindaco di Roma non replica al Professore, ma rivendica:
"Io ho tirato la carretta e mangiato pane e cicoria per l'unit� del centrosinistra"


Rutelli durante l'assemblea federale dei Dl

ROMA - L'Assemblea federale della Margherita ha votato la mozione di Rutelli, Marini e Franceschini che boccia la lista unitaria alle politiche del 2006 e approva la presentazione di liste autonome del partito nella quota proporzionale. La mozione � stata approvata con 224 s�, 58 voti contrari e 16 astensioni, comprese le due "eccelenti" di Enrico Letta e Rosy Bindi. "E' un sucidio", � stato il secco commento fatto da Prodi a Pechino una volta informato dell'esito della consultazione. Parole dure alle quali Rutelli ha preferito per il momento non replicare. "Ne parleremo nei prossimi giorni - si � limitato a commentare - abbiamo degli appuntamenti e noi ci arriviamo con una espressione netta e forte del nostro partito".

Per Rutelli ha parlato per� il suo fedelissimo nel partito Paolo Gentiloni. "La Margherita - � stata la replica a Prodi - ha deciso con un voto, un atto di democrazia, niente a che fare con strappi e suicidi".

La votazione dell'assemblea federale � arrivata al termine di una giornata ricca di tensioni e battute avvelenate tra la maggioranza del partito e i prodiani, senza che gli sforzi dei "pontieri" Rosy Bindi ed Enrico Letta abbiano prodotto risultati apprezzabili. Ad aprire le "ostilit�" � stato il fedelissimo del Professore, Arturo Parisi: "Francesco dice tre s� - ha attaccato tra gli ultati di disapprovazione dei rutelliani - senza rendersi conto che in realt� � un no". Pochi minuti dopo � arrivata la dura risposta di Franco Marini, uno dei pi� strenui oppositori della lista unitaria. "Si legge sui giornali - ha accusato - che il Professore ha incontrato Fassino per un'ora, magari per prendere un caff�, ma mai si � visto un'ora con Rutelli".

Toni accesi, alla fine, anche nella replica conclusiva di Rutelli che ha rivendicato con orgoglio le scelte fatte alla guida del partito nei momenti difficili del dopo sconfitta. "C'� stato l'Ulivo dei cento giorni in cui ho tirato la carretta, ho mangiato pane e cicoria per costruire il centrosinistra e consegnarlo a Prodi", ha ricordato. "La Margherita - ha proseguito - � una forza vera a servizio di un progetto pi� grande, non � a servizio di se stessa".

Al termine della votazione lo schieramento favorevole alla lista unitaria ha preso atto della sconfitta, promettendo comunque battaglia dentro al partito. "Siamo il 20 per cento, per i commenti chiedete ad altri", ha dichiarato Arturo Parisi. "Per Rutelli, Marini e
Franceschini - ha aggiunto Rosy Bindi - oggi mantenere l'unit� nella Margherita sar� un po' pi� difficile ma spero che non si vada ad una scissione".

Deciso ad andare comunque avanti si � detto anche Romano Prodi, il grande sponsor della lista unitaria. A Pechino per un incontro con il premier cinese Wen Jiabao, il Professore ha ribadito che occorre "andare avanti su questa strada" perch� � quanto chiedono gli elettori del centrosinistra. Inoltre, ha fatto capire, il dibattito sulla lista unitaria sarebbe stato viziato da false premesse e interpretazioni sbagliate, prima su tutte quella che la descriveva come il primo passo verso il partito riformista. "C'� questa strana attribuzione di aver parlato di partito unico - ha commentato Prodi - Si attribuiscono intenzioni inesistenti per poi colpire. Non lo so dove si va a finire".

"Il Paese - ha aggiunto - ha bisogno di una svolta, ha bisogno di una grande frustata di energia, dovranno esser prese decisioni che saranno sgradevoli ma che devono essere condivise". "E' una situazione difficile - ha detto ancora Prodi - l'Unione ha riscosso l'apprezzamento di tutti gli osservatori mondiali, hanno sostenuto che finalmente si � trovata una ricetta, finalmente si � trovata una quadratura... Gli elettori cercano un punto di riferimento e io credo che abbiano il diritto di averlo. La lista unica � la carta vincente, � quello che vogliono gli elettori, io credo che si debba andare avanti su questa strada".

(20 maggio 2005)