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Politica

Perché #LaBuonaScuola è un piano scellerato per un Paese come il nostro

Ansa
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"Siamo stati all'assemblea sindacale, stanno facendo di tutto alla scuola pubblica." Esordisce così una professoressa nei corridoi della mia scuola, con un tono tra il tragico e il profetico. E non è la sola: "toglieranno tutti i poteri al consiglio d'istituto", "il testo è incostituzionale" e così via. In attesa del tanto annunciato sciopero del 5 maggio, i docenti si scatenano.

Io che ho vissuto la riforma Gelmini sulla mia pelle non ricordo altrettanta rabbia, altrettante polemiche, altrettante proteste. C'è amarezza, c'è la paura di chi si vede espropriato di qualcosa che credeva gli appartenesse.

E allora i docenti devono assolutamente avere ragione. Questo è a tutti gli effetti un disegno di legge scellerato. Scellerato perché prevede l'assunzione di oltre 100 mila insegnanti, svuota le GAE e stabilisce che dal 2016 si assumerà per concorso. Scellerato perché le scuole vedranno aumentato il proprio organico. Scellerato perché viene introdotto il criterio del merito anche nella valutazione dei docenti. Scellerato perché prevede una programmazione triennale chiara, trasparente e valutabile delle attività e dell'offerta formativa della scuola, secondo il principio dell'autonomia scolastica. Scellerato perché prevede la formazione in servizio degli insegnanti e perché dà ad ognuno di loro una carta da 500 € per spese in cultura. Scellerato perché investe 90 milioni in banda larga, laboratori e wi-fi. Scellerato perché investe solo 1 miliardo nel 2015 e successivamente 3 miliardi all'anno in istruzione. Scellerato perché questo piano, frutto di una consultazione e discusso con 80 associazioni rappresentative del mondo della scuola in commissione, è stato fatto senza ascoltare nessuno. Scellerato perché prevede che il preside sia libero di fare scelte valutabili su cui assumersi le responsabilità dell'andamento della propria scuola, secondo la programmazione. Scellerato perché toglie valore agli organi collegiali, tanto che, oltre alle competenze già previste, Consiglio d'Istituto e Collegio Docenti lavoreranno anche alla suddetta programmazione, su cui si articolerà l'autonomia scolastica dei singoli istituti.

Per non parlare della maggiore flessibilità nella definizione dell'offerta formativa; del potenziamento delle competenze (linguistiche, matematiche, giuridiche, artistiche) e dell'alternanza scuola-lavoro (400 ore nei tecnici e professionali e 200 ore nei licei); delle agevolazioni fiscali come lo School Bonus per investimenti in favore degli istituti scolastici e della possibilità di stipulare convenzioni con gli enti pubblici e privati del territorio per favorire l'orientamento e la formazione professionale degli studenti: tutte cose da evitare. Insomma, la realtà dei fatti è questa. Ed effettivamente appare proprio "scellerato" un piano del genere, nel paese in cui sulla scuola si è tagliato molto, in cui i docenti valutano ma temono le valutazioni, in cui alla cultura della responsabilità c'è chi ha preferito le paludi perché ne aveva tutto l'interesse, in cui il merito viene guardato con sospetto.

A me pare che il governo voglia mettere fine a tutto questo. Pare, dunque, che il governo e la maggioranza abbiano deciso di investire nel futuro di tutti, con una visione precisa ed un approccio chiaro. Tutto ciò è evidentemente inaccettabile, ed è per questo che lo sciopero è sacrosanto. La nostra scuola versa in ottime condizioni, madama la marchesa: finora abbiamo scherzato, non c'è alcun motivo per provare a cambiare qualcosa. Chiudete pure tutto.

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